Glutatione per la pelle Nelle nostre ricerche sulla skincare ci focalizziamo principalmente su due aspetti: scoprire nuovi ingredienti per la salute della pelle e imparare cose nuove sugli ingredienti già esistenti e il loro ruolo nel mantenimento di una pelle dall’aspetto giovane. Oggi analizziamo un ingrediente già in uso. Sebbene il glutatione non abbia ancora avuto un ruolo di spicco nella nostra community, la ricerca ha dimostrato la sua promettente efficacia in termini di miglioramento dell'incarnato della pelle e delle discromie. Avrete sentito parlare delle creme al glutatione per la pelle, ma c’è molto da imparare a riguardo. Cerchiamo di capire esattamente di che ingrediente si tratta, quali benefici apporta alla pelle e quanto bisogna aspettare prima di osservare dei risultati. Cos’è il glutatione? Il glutatione è un antiossidante naturalmente presente nella pelle, che la aiuta a difendersi dai fattori di stress ambientale. Si ritiene che la graduale riduzione dei livelli di glutatione nella pelle sia uno dei fattori che contribuisce ai segni dell’invecchiamento. Oltre ad essere un antiossidante, il glutatione è anche un peptide composto da tre aminoacidi: la cisteina, l’acido glutammico e la glicina. Come agisce il glutatione sulla pelle? I tre aminoacidi sopraelencati presenti nel glutatione aiutano questo ingrediente a contrastare le discromie. Gli aminoacidi agiscono insieme per ripristinare la superficie cutanea e dare luminosità al colorito spento. In che modo? La ricerca indica che il glutatione riesce ad inibire negli strati superficiali della pelle un enzima responsabile dell’iperpigmentazione. Il glutatione fa bene alla pelle? Assolutamente sì! Trattandosi di un componente naturale della pelle, l’applicazione topica è ben tollerata. Gli studi hanno inoltre dimostrato che l’assunzione orale aiuta a contrastare l'incarnato non uniforme della pelle. L’unica somministrazione controindicata del glutatione è quella endovenosa. Nonostante si tratti di casi rari, alcune persone hanno riportato reazioni anafilattiche. I benefici del glutatione I benefici del glutatione derivano dalle potenti proprietà antiossidanti di questo ingrediente: Contrasta i danni causati da stress ossidativo nel tempo Aiuta a ripristinare la barriera cutanea Migliora l’aspetto delle discromie Favorisce un incarnato uniforme La ricerca ha scoperto che, quando applicato direttamente sulle macchie scure, il glutatione migliora l’aspetto delle aree esposte al sole. Quanto tempo ci vuole per ottenere dei risultati? Uno studio ha dimostrato che una crema al glutatione con una concentrazione del 2% ha migliorato l’indice di melanina (quantità di melanina nella pelle) nelle macchie scure se usata due volte al giorno per 10 settimane. Come per la maggior parte degli ingredienti che aiutano a contrastare le discromie, la pazienza e costanza sono fondamentali! Ci sono voluti anni per formare i danni causati dal sole che provocano le discromie, pertanto ci vuole tempo per renderle meno visibili. Ovviamente, nessuna routine ad azione illuminante è completa senza l’applicazione quotidiana (e riapplicazione) di una crema solare con SPF30 o superiore. La protezione solare aiuterà a mantenere i risultati che stai cercando di raggiungere. Il glutatione aiuta con le macchie scure? Il glutatione aiuta a ripristinare la luminosità naturale della pelle. Poiché una riduzione della naturale quantità di glutatione nel nostro corpo può manifestarsi con segni d’invecchiamento, usare il glutatione ad azione illuminante può aiutare a uniformare e rivitalizzare l’incarnato. Oltre ad essere responsabile della produzione di melanina, il glutatione inibisce anche l’enzima responsabile della sovrapproduzione di melanina. Per via di queste proprietà, il dermatologo Corey L. Hartman sostiene che il glutatione “possa influire sulla produzione di feomelanina, donando tono della pelle più uniforme e riducendo la formazione dei radicali liberi che si sviluppano in seguito all’esposizione prolungata ai raggi UV e all’inquinamento atmosferico”. Qual è la migliore combinazione per il glutatione? Noi di Paula’s Choice vogliamo rendere semplice l'utilizzo di combinazioni diverse di ingredienti. 1. Non c’è nessuna evidenza che questo hero ingredient della skincare contrasti o inibisca l’azione di altri ingredienti ad azione illuminante, ad esempio vitamina C, liquirizia, arbutina o acido azelaico. 2. In realtà, è stato dimostrato che il glutatione aiuta a stabilizzare e migliorare l’azione di altri antiossidanti, come la vitamina C, anche in basse concentrazioni. “I prodotti skincare ad azione topica che contengono glutatione sono il miglior modo per applicare questo ingrediente direttamente sull’area interessata”, spiega il Dott. Hartman. Occorre trovare un siero al glutatione ben formulato adatto al proprio tipo di pelle e incorporarlo come ulteriore step nella propria routine. Ecco i nostri prodotti al glutatione preferiti di Paula’s Choice: il RESIST Anti-Aging Siero Antiossidante e il 25% Vitamin C + Glutathione Clinical Siero. Quali sono gli effetti collaterali del glutatione? Diversi studi hanno dimostrato che il glutatione è sicuro per l’uso topico quotidiano, perciò non c’è motivo di preoccuparsi degli effetti collaterali. Trattandosi di un componente naturale della pelle, è ben tollerato da tutti i tipi di pelle, anche da quelle sensibili e a tendenza acneica. Posso utilizzare il glutatione quotidianamente? Certo! Infatti, il miglior modo per ottenere dei risultati è utilizzare un trattamento al glutatione due volte al giorno. Seppur i risultati non si notino da un giorno all’altro, l’utilizzo costante mostrerà i benefici del glutatione nel tempo: miglioramento del colorito spento, riduzione delle discromie e ripristino della luminosità della pelle. Riferimenti per queste informazioni: 1.International Journal of Dermatology, agosto 2021, pagine 1013-1018 2. Bioscience Reports, maggio 2021, pubblicazione online 3. Journal of Cosmetic Dermatology, giugno 2019, pagine 728-737 4. Pigment International, giugno 2017, pagine 3-6 5. Journal of Pakistan Association of Dermatologists, luglio-settembre 2016, pubblicazione online 6. Clinical, Cosmetic, and Investigational Dermatology, ottobre 2014, pagine 267